Mario Almerighi: gigante in un mondo di nani

Il 24 marzo scorso è scomparso Mario Almerighi, persona per bene e grande magistrato, impegnato nella difesa della legalità, in particolare nella difesa dell’ambiente e nella lotta alla corruzione. Quando nel 2011 abbiamo fondato Economia civile, ritenevamo che per gli economisti consapevoli del bene civile fosse naturale considerare elementi costitutivi di una società sana un forte elemento etico accompagnato, come diceva Adam Smith, da istituzioni come l’amministrazione della giustizia che lo sostenessero nei casi in cui l’elemento etico venisse meno.

Nelle tristi condizioni in cui versa il nostro paese, un’etica forte e un impegno civile robusto sono ormai necessari anche per un efficace esercizio della giustizia. Mario Almerighi è stato in questo di esempio ai suoi colleghi e a tutti noi. Quando, giovane magistrato, si è trovato a scoperchiare il cosiddetto ‘scandalo dei petroli’, ha dovuto scoprire quali resistenze l’applicazione della giustizia incontrasse nella stessa magistratura, oltre che nella politica – dove, non a caso, ha potuto contare sull’appoggio di un altro grande galantuomo, Sandro Pertini, all’epoca presidente della Camera.

Il silenzio seguito alla sua scomparsa è prova incontrovertibile, se mai ce ne fosse stato bisogno, della sua appartenenza a quella ristretta cerchia di “italiani con i cromosomi sbagliati”, secondo la definizione di un altro gigante in un mondo di nani, Paolo Sylos Labini.

Maria Cristina Naso